Zhang Jing, della cantina Helan Qingxue, è una pioniera che ha messo in evidenza i vini cinesi a livello internazionale. Non è un caso isolato: sempre più donne stanno guidando la scena vinicola in Cina, contribuendo all’innovazione in ogni fase della produzione e del consumo. Sophie Zhou, proprietaria del ‘uh-huh Wine Bar & Eatery’, osserva che le donne si avvicinano al vino come alla moda, sperimentando stili e gusti diversi.
La cantina Helan Qingxue ha fatto scalpore nel 2011, producendo il primo vino cinese a vincere premi prestigiosi, suscitando anche accuse infondate di frode. Oggi, Zhang è parte di un gruppo crescente di donne riconosciute per le loro bottiglie di alta qualità. Gli esperti affermano che la maggior parte delle cantine più famose della Cina è guidata da donne, in particolare nella regione di Ningxia, dove molte delle migliori produttrici, come Silver Heights e Kanaan Winery, sono a conduzione femminile. Tutte, tra l’altro, sembrano far molto leva su investimenti e incrementi tecnologici.

“La giovane età dell’industria vinicola cinese – hanno spiegato i giornali enologici cinesi – ha agevolato l’accesso delle donne, in contrasto con i paesi vinicoli più tradizionali. In Cina, il vino non è considerato un settore tradizionale, il che offre opportunità a chiunque voglia avviare un’attività. Zhang ha iniziato la sua carriera grazie a un progetto avviato da ex funzionari, accettando a condizione di poter studiare all’estero”. Vi è, infine, il caso di Emma Gao di Silver Heights, una delle prime donne cinesi a laurearsi in enologia, la quale produce vini serviti in cene di Stato. La sua azienda è la prima in Cina ad essere certificata biodinamica, sperimentando metodi innovativi di fermentazione.