La scena vinicola indiana sta vivendo una rapida evoluzione, con un crescente interesse da parte dei giovani e un aumento delle importazioni, soprattutto dall’Australia. La quarta edizione di ProWine Mumbai, ad esempio, svoltasi nelle prime settimane di novembre, ha rappresentatoun’occasione cruciale per analizzare il potenziale del mercato indiano del vino.
Rajeev Naresh, Project Head di Messe Düsseldorf India Pvt. Ltd., ha infatti delineato come le metropoli quali Mumbai, Delhi NCR e Bengaluru rappresentino oltre il 70% delle vendite di vino nel paese. Questi mercati urbani attraggono una popolazione di consumatori tra i 25 e i 44 anni, con i più giovani (25-34) che rappresentano il 45% dei consumatori. “Il vino in India è percepito come un simbolo di status, consumato soprattutto da professionisti con redditi medio-alti e in occasioni sociali e aziendali. – ha poi spiegato Naresh – Predominano i vini rossi come Shiraz e Cabernet Sauvignon, ma il consumo di bianchi come Sauvignon Blanc e Chenin Blanc è in crescita, trainato da un interesse crescente delle giovani donne e dai consumatori attenti alla salute.
Anche vini frizzanti, come Prosecco e Champagne, stanno guadagnando popolarità per occasioni di festa”. Attualmente, il 42% delle importazioni di vino proviene dall’Australia, favorita da tariffe agevolate grazie all’accordo commerciale AI-ECTA. Tuttavia, Naresh vede un grande potenziale per i vini europei, specialmente italiani e francesi, nel soddisfare la domanda di vini premium della classe media in espansione. Eventi di degustazione e abbinamenti con cucine di lusso potrebbero aiutare i marchi europei a competere, malgrado le elevate tariffe di importazione.