“Da oltre 20 anni ci concentriamo su un lavoro rigoroso che rispetta il pianeta e produce vini di alta qualità. Non usiamo più diserbanti. Utilizziamo prodotti di contatto (biocontrollo) per i trattamenti e raccogliamo a mano per rispettare l’uva dalla vigna alla cantina.
Dal punto di vista commerciale, la Borgogna deve continuare ad attrarre con i suoi terroir e i suoi grands crus. Ma deve anche rimanere accessibile al maggior numero di persone possibile”. A parlare sono alcuni rappresentanti e delegati della rinomatissima regione vinicola, e non solo, della Borgogna. Si tratta di un territorio ricco e in continua evoluzione, ma il suo impegno principale rimane quello nei confronti di una produzione che rifletta al meglio ciò che il contesto circostante ha da offrire. Questo obiettivo è condiviso sia dalle famiglie vinicole con una lunga tradizione, sia dai nuovi produttori che danno nuova linfa vitale alla regione.
![Fonte foto di Baudouin Wisselmann su Unsplash, Tecnica WideSpirit](https://www.widespirit.it/wp-content/uploads/2023/11/Fonte-foto-di-Baudouin-Wisselmann-su-Unsplash-Tecnica-WideSpirit-1024x1024.jpg)
La generazione più giovane, composta per l’appunto da nuovi attori, sta creando i propri domaine, mentre molti figli di storiche casate del vino hanno preso il testimone delle loro famiglie, tenendo alto i valori della tradizione e della tecnica locale. “In alcuni appezzamenti stiamo iniziando a ripiantare le siepi – spiegano i tedofori del vino di Borgogna – che sono vere e proprie nicchie ecologiche e proteggono la biodiversità. Presto integreremo anche la conservazione delle risorse idriche nelle nostre agende, problematica in cima alla lista delle priorità delle nostre tenute”. I produttori della Borgogna sono sempre più influenzati dai cambiamenti climatici, che portano a eventi meteorologici estremi e minacciano la tipicità dei vini. Mantenere la tipicità dei terroir e rendere la Borgogna accessibile a tutti sono sfide cruciali.