Touriga Nacional, Tinta Roriz, Touriga Franca, Tinto Cão e Trincadeira per i vini rossi. Malvasia Fina, Gouveio e Viosinho per i rispettivi vini bianchi. Queste alcune delle uve coltivate e dei rispettivi vini prodotti nell’antica e tradizionale regione vinicola di Trás-os-Montes.
“Dietro i Monti e Alto Douro”, questa la traduzione e il sinonimo del toponimo in questione, riferito alla caratteristica regione nel Portogallo settentrionale. Svariate testimonianze indicano la presenza di vigneti e la produzione di vino nella regione già in epoca romana. È durante il Medioevo, tuttavia, che la viticoltura ha acquisito maggiore importanza. Una straordinaria varietà di microclimi e terreni, che portano alla creazione della denominazione di origine controllata “Trás-os-Montes DOC”. Secondo gli storici, come spesso accade in quest’ambito, bisogna ringraziare i monaci per l’introduzione della vite: “La regione è nota per la sua produzione vinicola fin dal XII secolo.
Durante questo periodo, i monaci cistercensi hanno svolto un ruolo importante nello sviluppo della produzione di vino nella regione, soprattutto nella Valle del Douro. I monaci svolsero un ruolo chiave nell’introduzione di nuove tecniche di coltivazione, produzione e commercializzazione del vino”. Queste pratiche tradizionali hanno avuto modo di rinascere negli ultimi decenni e la regione ha riacquistato il suo prestigio enologico di un tempo. I produttori e i viticoltori locali hanno, infatti, iniziato a investire nella modernizzazione dei vecchi vigneti e nell’adozione di nuove tecniche e pratiche enologiche di qualità. “Questi sviluppi hanno dato alla regione un nuovo senso di prestigio – spiegano le autorità competenti – in termini di vini e hanno portato a un significativo miglioramento della qualità dei vini prodotti. Per questo motivo, i vini di Trás-os-Montes hanno ottenuto sempre più riconoscimenti e premi, sia a livello nazionale che internazionale”.