Oltre al vetro c’è di più.
È il più importante concorso enologico al mondo e, un po’ come i principali listini finanziari globali che anticipano i trend economici dell’economia reale, quando una novità viene da lì, con tutta probabilità diverrà presto un trend sui mercati del vino. L’edizione 2023 dei Decanter World Wine Awards (DWWA) si conclude con un chiaro caveat per gli operatori delle filiere enologiche: esistono praticabili alternative al vetro per la conservazione di vino anche di qualità.
Il vetro è un materiale riciclabile, protagonista del nuovo paradigma dell’economia circolare su cui molti comparti produttivi stanno costruendo il proprio new business model, così come richiesto oggi da investitori, azionisti, consumatori e autorità pubbliche. L’industria vetraria resta altamente energivora e costosa:per produrre vetro dalla fusione di miscele di materie prime sono necessari alti forni fusori che raggiungono temperature fino ai 1.600° e la fonte di energia più utilizzata nella produzione è il gas metano (83% del fabbisogno) con ingenti impatti a livello di GHG in atmosfera. I 2023 DWWA hanno messo in luce le alternative al vetro per la conservazione di breve-medio periodo del vino.
Tra i nuovi formati spicca la Bag-in-Box (BIB), oggi impiegata anche per mantenere una nuova generazione di vini orientati alla qualità. La BIB ha un doppio vantaggio: serve meno energia per produrla e consente al consumatore di fruire vino senza aprire un’intera bottiglia. Gli operatori che hanno preso parte all’evento concordano sul fatto che in alcuni mercati, tra cui USA (fatturato complessivo del comparto di oltre 60 miliardi di dollari all’anno), UK, Francia e Scandinavia, assisteremo nei prossimi anni all’affermazione di aziende e start up innovative nella produzione di packaging alternativo di scatole, lattine e bottiglie di carta destinati alla filiera enologica. Vi immaginate The Dude in The Big Lebowski al supermercato stappare un bel brick di vino anziché di latte?