Nonostante la miriade di risvolti negativi legati al fenomeno, proprio grazie ai cambiamenti climatici, il sud dell’Inghilterra sta diventando una nuova patria per le uve tipiche dello Champagne.
Il riscaldamento globale, infatti, ha trasformato il clima della regione, rendendolo simile a quello della Champagne di 50 anni fa, permettendo ai viticoltori inglesi di coltivare Pinot Nero, Pinot Meunier e Chardonnay, vitigni essenziali per la produzione di spumanti di alta qualità.Sam Linter, del Plumpton Agricultural College, sottolinea come queste condizioni climatiche abbiano permesso la maturazione di uve di alta qualità, mentre Chris Boiling, esperto dell’International Wine Challenge, evidenzia che lo spumante inglese non è più considerato una semplice imitazione dello Champagne. I produttori inglesi, infatti, stanno sviluppando uno stile distintivo, caratterizzato da note fruttate e tostate: “Il settore della viticoltura in Inghilterra ha registrato una crescita significativa, trasformando il paesaggio agricolo tradizionale.
Vigneti come Rathfinny, situato nel Sussex, producono centinaia di migliaia di bottiglie all’anno e godono di una posizione ideale per il turismo, grazie alla vicinanza a Londra e al suolo gessoso, simile a quello della Champagne, che trattiene l’acqua e favorisce la crescita delle viti. La combinazione di condizioni climatiche favorevoli, suolo adatto e un’industria vinicola in evoluzione ha reso l’Inghilterra meridionale un nuovo protagonista nel panorama mondiale degli spumanti, capace di competere con i più rinomati Champagne francesi”.