Certo, se si dovessero analizzare i trend e le keyword preponderanti in relazione al mondo enologico, prevarrebbe senza dubbio il settore della sostenibilità, con tutti i suoi risvolti e le sue sottocategorie. Però, nonostante l’industria del vino stia attivamente perseguendo la sostenibilità con ogni mezzo possibile, sembrerebbe che i progressi per il momento siano ancora troppo irregolari e a volte troppo lenti.
Serpeggia addirittura una certa diffidenza e malcontento nei confronti della stessa parola “sostenibilità”, da parte dei produttori e dei consumatori. Questo perché troppo spesso si tratta di termini ed etichette abusati in modo eccessivo, che tendono a perdere di significato. Nonostante ciò, ci sono segnali di cambiamento positivo nell’industria: molti produttori stanno riducendo l’uso di pesticidi nei vigneti e stanno adottando pratiche agricole biologiche. Il peso delle bottiglie è stato ridotto per limitarne l’impatto ambientale. Tuttavia, nonostante tutti questi sforzi combinati, secondo i dati raccolti su scala globale c’è ancora molta strada da fare.
Secondo alcuni analisti dell’industria enologica: “È in corso la sfida per definire e perseguire la vera sostenibilità. Alcuni produttori si definiscono sostenibili solo perché utilizzano carta riciclata e pannelli solari, ma questa definizione viene messa in discussione da coloro che da anni si dedicano a pratiche di produzione a basso impatto ambientale”. È indubbio che l’industria del vino abbia compiuto progressi verso la sostenibilità, ma deve proseguire su questa strada per affrontare sfide significative riguardo all’imballaggio e a una definizione comune di sostenibilità. È quindi essenziale che il settore prosegua i suoi sforzi per ridurre l’impatto ambientale e adottare pratiche più responsabili per garantire un futuro migliore per l’ambiente e il vino stesso.