L’anno più caldo mai registrato, incendi boschivi record in Canada, perdite europee dovute a malattie fungine e siccità in Catalogna. Eppure, nonostante tutto, ci si è voluti concentrare sulle soluzioni, piuttosto che sui singoli problemi imposti da queste sfide.
Questo lo spirito che i convenuti hanno portato al simposio biennale internazionale “Tasting Climate Change”, fondato da Michelle Bouffard: si è svolto il 22-23 gennaio 2024, attirando ben 30 esperti globali, giunti per condurre seminari e tavole rotonde di fronte a un pubblico di circa 400 persone. Il professor Marc-André Selosse, ad esempio, ha illustrato dettagliatamente il ruolo cruciale del suolo nel mitigare i cambiamenti climatici, evidenziando la capacità del suolo di trattenere acqua e il declino causato da pratiche agricole moderne. Il sequestro del carbonio, altro tema portante dell’incontro, è un obiettivo chiave dell’agricoltura rigenerativa, come hanno ricordato in corso d’opera gli esperti Michel Gassier della Famille Gassier e Joseph Brinkley di Bonterra Organic Estates, la più grande azienda vinicola certificata ROC negli Stati Uniti.
“Il peso delle bottiglie è indicato come un fattore significativo nell’impronta di carbonio dell’industria vinicola. Il 30% dell’impronta di carbonio di un’azienda vinicola è attribuibile proprio al peso della bottiglia. Aziende come Stratus e Comité Champagne hanno, ad esempio, ridotto il peso delle loro bottiglie, contribuendo a notevoli risparmi di CO2” ha sottolineato, nel suo intervento, l’esperto Tom Owtram. Anche la Société des Alcools du Québec (SAQ) ha partecipato come partner e ha sottolineato il suo ruolo nella promozione di pratiche sostenibili. Nel 2022, l’85% del vino sotto i 25 dollari australiani importato da SAQ è stato prodotto in bottiglie leggere, riducendo l’impronta di carbonio di 6.000 tonnellate.