La Francia, uno dei simboli dell’eccellenza vinicola mondiale, rischia di perdere il suo ruolo di primo produttore di vino a causa di un previsto calo del 15% nella produzione nel 2024.
Questo declino, attribuito a condizioni climatiche estreme e alla diffusione della muffa, una malattia fungina favorita dall’umidità, potrebbe far cedere alla Francia il primato all’Italia, che negli anni ha spesso conteso il titolo con la vicina. Il Ministero dell’Agricoltura francese prevede una vendemmia inferiore del 10%-16% rispetto all’anno precedente, evidenziando l’impatto delle sfide climatiche in corso: “Le piogge intense e le ondate di calore hanno favorito l’insorgere della muffa, riducendo quantità e qualità delle uve.
Questo calo potrebbe non solo influire sull’economia francese, dove il vino rappresenta un’importante risorsa, ma anche destabilizzare il mercato vinicolo globale, con possibili aumenti dei prezzi e cambiamenti nelle strategie di vendita”. Mentre l’Italia potrebbe approfittare di questa situazione per consolidare la sua leadership, anch’essa non è immune dalle conseguenze del cambiamento climatico, che minaccia l’intero settore vinicolo globale. La competizione tra Francia e Italia per il primato continuerà, ma entrambe le nazioni dovranno affrontare sfide crescenti legate a eventi meteorologici estremi e malattie, evidenziando la necessità di innovare e adattare le tecniche agricole. Il futuro del vino, è sempre più lampante, dipenderà dalla capacità di adattamento dei produttori, con la ricerca di nuove varietà resistenti e pratiche più sostenibili per far fronte alle mutate condizioni climatiche.