Barolo, uno dei vini rossi più amati in assoluto nel mondo. Nasce e cresce nell’omonima regione, secondo una precisa tecnica tradizionale, situata nella Langhe piemontesi. Nelle terre del Barolo s’incrociano e sovrappongono una miriade di storie e vicissitudini umane da secoli, molte delle quali legate all’uva. Una di queste è quella della giovanissima Giulia Negri.
La 24enne ha di fatti rilevato, non senza qualche ostacolo e difficoltà, l’azienda vinicola di famiglia a La Morra, meritandosi conseguentemente il titolo-soprannome di “Barologirl”: “Il vero significato di Barologirl è terra, tradizione e innovazione. – spiega la stessa Negri alle attenzioni di testate giornalistiche internazionali – È un concetto in cui innovazione e tradizione non sono due cose contraddittorie e opposte, ma piuttosto due facce di una stessa medaglia, due fattori complementari di una stessa entità.
![Fonte foto di Lucia Gherra su Unsplash, Tecnica WideSpirit](https://www.widespirit.it/wp-content/uploads/2023/08/Fonte-foto-di-Lucia-Gherra-su-Unsplash-Tecnica-WideSpirit-1024x1024.jpg)
Ma solo una visione completa permette un miglioramento costante, perché aumenta le strade percorribili su cui migliorare e rispettare ciò che la natura ci offre”. Giulia ringrazia con passione e affetto Serradenari, il terreno alto e pedemontano e la storica casa colonica ristrutturata dal padre Giovanni nel 2001, attribuendo anche a quest’ultimo l’enorme successo del suo vino. La cantina, infatti, vende annualmente 35.000-40.000 bottiglie di Barolo, pinot nero e chardonnay. “Serradenari è un luogo speciale con un’energia molto forte. – aggiunge la giovane imprenditrice – Questa energia deriva dal bosco secolare di 12 ettari che circonda la tenuta. All’ombra delle Alpi, le montagne determinano la geologia e influenzano il microclima. Serradenari è tra i vigneti più alti di tutta la denominazione Barolo”.